Dal 2004, l'Associazione culturale APPERCEZIONI è un punto di riferimento nel panorama culturale internazionale, stimolando un dialogo continuo ed innovativo tra molteplici forme espressive. Con un impegno costante nella promozione e diffusione della cultura, l'associazione si distingue per la sua capacità di esplorare nuovi orizzonti creativi, spaziando dalla sperimentazione audiovisiva alla realizzazione di spettacoli e performance intermediali. Collaborazioni di alto profilo con istituzioni prestigiose come il Nordisk Theater Laboratorium, Odin Teatret, UNICEF e vari Istituti Italiani di Cultura (Copenhagen, Helsinki, Tirana, Parigi, Bonn, Marocco, Tunisia) hanno rafforzato la sua vocazione globale, arricchendo lo scambio interculturale e l'interazione artistica su scala internazionale.

MANIFESTO

L'Associazione culturale APPERCEZIONI si basa su un approccio intermediale che favorisce l'interazione tra diverse arti e discipline.

Questo percorso sinestetico si è intensificato nel tempo, fondendo discipline umanistiche e scientifiche e generando linguaggi “instabili” in continua evoluzione. Dalla poesia all’informatica, dal teatro alle arti figurative, dalla matematica alla musica, dalla danza al cinema, l'Associazione si impegna in una ricerca sinergica continua, riconoscendo il Sapere come ultima forma di resistenza.

Oggi, il nostro percorso pone l’accento sull’incontro tra discipline classiche e nuove tecnologie, riflettendo il passaggio dall’analogico al digitale e cercando di rendere quest'ultimo accessibile tramite l'intermedialità. Questo cammino, diventato sempre piú pluriartistico, mira a umanizzare le nuove tecnologie, consentendo di vivere il confine tra mondo “reale” e “virtuale” in modo più naturale, trasformandoci da semplici consumatori in “utilizzatori” attivi, capaci di comunicare, produrre e creare.

Una delle nostre priorità è stata ripensare lo spazio a misura d'uomo. Abbiamo concepito un nuovo tipo di spazio capace di creare un'inaspettata intimità con lo spettatore, che abbandona il suo ruolo passivo per diventare parte integrante dell'opera. La “sicurezza” si è trasformata in un'installazione artistica, una distanza partecipata che avvicina alla Scena. Da un lato, una coreografia creativa guidata dagli artisti; dall’altro, un allestimento scenografico che guida visivamente il pubblico. Dall'accoglienza alle performance, tutto si fonde in uno spazio-installazione dove non si distingue più chi è artista e chi è spettatore, poiché quest’ultimo non esiste più come tale.
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